sabato 7 novembre 2020

PENSIERO 7.11.2020

 

LA STRUTTURA SANITARIA VENARIESE

PARTE 1

UNA PIETRA TOMBALE SULLA NUOVA STRUTTURA SANITARIA ?

-Nella disattenzione dei rappresentanti politici locali Venariesi delle forze che sono nella maggioranza governativa, il 17-06-2020 in commissione ambiente della Camera si è consumato un atto fondamentale IN NEGATIVO, per la Città di Venaria Reale. Un emendamento presentato dal nostro concittadino, On. le Alessandro Benvenuto, proponeva di destinare 15 milioni di Euro a Venaria , nel Bilancio dello Stato , per il triennio 2021-2023 da destinarsi per la seconda fase della Struttura Sanitaria di Venaria, come primo passo indispensabile, per l’avvio della seconda fase della struttura stessa.

-Il primo lotto (appena ultimato), della struttura ha impegnato un investimento totale di circa 17 milioni (Stato, Regione Piemonte, Comune di Venaria Reale). Essendo, l’impegno previsto per il secondo lotto di circa il doppio (34 milioni), la parte a carico dello Stato, sarebbe stata appunto, di circa 15 milioni. Senza questa presa d’atto dello Stato, si mette probabilmente una pietra tombale sullo sviluppo della struttura per almeno altri 5 anni (più i 5 necessari alla sua realizzazione). Non si può scaricare sull’attuale Giunta Regionale la responsabilità, almeno per questo specifico argomento, anche perché furono Giunte di sinistra a dare opportunamente il via alla prima fase e decretare che sarebbe seguita immediatamente la seconda. Pertanto, l’atto d’indirizzo Regionale e già stato espresso, ma ovviamente, da raccordare all’atto formale di Governo di cui sopra , certi che vi sono già progetti e percorsi per ottemperare all’impegno (o almeno speriamo!) per duplicare il progetto nello stesso sito (spazio permettendo!).

Contiamo sul fatto che i referenti politici regionali locali , tutti, comprendano la gravità della cosa, e certi che incluso i consiglieri comunali di minoranza, che sappiamo sensibili ed al corrente dei temi locali, vogliano adoperarsi immediatamente per tentare di far fare retromarcia immediata (dopo sarebbe troppo tardi).

Altrimenti i Cittadini non capirebbero !

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PARTE 2

LO STATO DELL’ARTE ATTUALE

-Teoricamente la struttura é operativa sin dall’inizio del 2020 con tutte le prestazioni previste ma questa struttura, come altre, operano in un regime di totale autonomia e senza comunicare con il territorio, intendendo non solo le istituzioni ma bensì i cittadini. Vi sono domande a cui non abbiamo ancora risposte:

-Quali sono i servizi che offre attualmente la Struttura e quali altri servizi sono ancora dispersi nel territorio?

- Chi è il responsabile organizzativo e responsabile medico -residente-, della struttura ?

-Come fanno i cittadini a interloquire con la struttura stessa ?

-Come possono essere espressi i suggerimenti e le doglianze e le richieste dei cittadini ?

-Dove si possono trovare le informazioni sulla struttura ?

-Esiste un sito specifico che rappresenti con trasparenza le attività della struttura ?

-Sappiamo che esiste un problema di accessibilità con automezzi pubblici e pedonale. Il VE2 (che riteniamo costi alla Città una cifra annua notevole) ad oggi dovrebbe avere ormai una casistica sufficientemente ampia per capire che è una spesa inutile e quindi bisogna fare il punto sul trasporto da e per la struttura e da e per gli ospedali di riferimento (Rivoli, Ciriè, Maria Vittoria). Almeno una soluzione tampone e provvisoria da adottare in attesa della realizzazione del progetto di mobilità cittadina VECOBUS.

INCONTRO CON IL SINDACO DEL 3 Novembre 2020

Abbiamo chiesto, come Associazioni LIBERO PENSIERO CIVICO e COMUNITA’ FUTURA (rappresentate da Antonio Nocerino per LPC e Raffaele Longo e Domenico Chindamo per CF), un incontro presso il comune, al neo Sindaco sulla questione sanitaria, il quale ci ha accolto con prontezza e grande sensibilità e disponibilità, nonostante i moltissimi impegni, il quale ci ha confermato gli avvenimenti di questi giorni.

-E STATO PRIMA SOSPESO IL SERVIZIO NOTTURNO DEL PUNTO DI PRIMO INTERVENTO IL GIORNO SUCCESSIVO ELIMINATO ANCHE QUELLO DIURNO

-IMMEDIATAMENTE POI DEDICANDO PARTE DELLA STRUTTURA SANITARIA PER PATOLOGIE DI COVID19 (SECONDO PIANO).

La questione del Pronto Intervento 12/24 era ed è una delle richieste imprescindibili richieste dalla cittadinanza, che non ne può veramente fare a meno. E inaccettabile, che con una lettera firmata da 3 funzionari che non conosciamo, qualcuno abbia deciso e comunicato al Comune di Venaria questo atto formale senza consultazione preventiva. Riteniamo che il Comune di Venaria dovrebbe avere un osservatore permanente nel gruppo dirigente della struttura (se esiste) essendo partecipante diretto dell’investimento e concessionario del terreno. Ora, è mai possibile che venga sospeso il Punto di Primo Intervento e che la struttura venga dedicata al COVID sacrificando le necessità dei Venariesi senza una minima informazione e consultazione. E’ una situazione non più accettabile, sentirsi sudditi nei confronti di una gestione della sanità, verticistica e senza controlli dei cittadini, specialmente per una struttura locale come questa. Scopriamo anche che le stesse ASL non sono informate e coinvolte in queste situazioni. Ma allora chi e’ il manovratore? Sembra una fantomatica struttura tecnica che scavalca tutti !! Ci sarebbero altre strutture che con modesti e rapidi intervenire avrebbero potuto servire allo scopo senza ridurre ulteriormente la medicina di prossimità.

PARTE 3

IL COVID CI HA TROVATI IMPREPARATI MA; “MAL COMUNE NON E’ MEZZO GAUDIO”

-Questa epidemia ha evidenziato le carenze del sistema sanitario, che ritenevamo adeguato od almeno, ci eravamo abituati ai ritardi, alle lunghe liste di attesa, compensate da un sistema di assistenza sanitaria universale e qualità medica che fa invidia a tanti stati del mondo.

-si è chiaramente capito che la formula cavalcata (da tutti nessuno escluso) e cioè sacrificare la medicina territoriale per grandi centri d’eccellenza di alta specializzazione, fosse la soluzione migliore e più economica. Ma non è cosi. Pur salvaguardando il principio di centri d’eccellenza per le operazioni e terapie ed interventi e visite specialistiche, la medicina territoriale e fondamentale per una larga fascia di utenti e patologie localmente gestibili. Ciò a partire dalla rete dei medici di famiglia man mano spogliati delle loro prerogative, poi con ambulatori locali, quindi le terapie e la medicina domiciliare ed il collegamento con le farmacie, quindi il dirottamento verso i centri specializzati il tutto unito alla telemedicina e diagnostica ed alla assistenza a distanza.

-ciò senza penalizzare le strutture private che mantengono la loro vitalità ma non devono e non possono sostituire la sanità pubblica.

-Sappiamo altresì che il sindaco ha poteri limitati ma nondimeno ha la responsabilità della salute pubblica Cittadina e noi crediamo in questo sindaco e quindi pretendiamo che lo stesso venga Informato, Coinvolto ed Ascoltato.

PROPOSTE

Per non fare sempre la parte di chi critica e non propone:

a-E’ chiaro che la medicina di base parte dai medici di famiglia, in media ogni medico cura circa 1000 pazienti e chi più di loro conoscono paziente per paziente ? Anche in questa emergenza essi sono stati tenuti ai margini quando invece avrebbero potuto fare statistiche, tracciamenti, cure telematiche e telefoniche se non domiciliari (già rare in tempi normali). Naturalmente ciò può avvenire dotandoli per cominciare di strumenti informatici (oltre che linea internet adeguata) e segreterie personali provviste dalla regione (almeno una per ogni medico in modo esclusivo), una specie di “call center” medico, ben più facile ed immediato che assumere medici seppur necessari.

c-Creare o perfezionare il legame con le farmacie limitrofe di territorio comunicando direttamente ad esse le terapie, e provvedendo anche per queste incaricati per la consegna a domicilio ed eventuali esami e controlli semplici. Addirittura attrezzati con alcuni posti letto di osservazione o isolamento di brevissimo periodo.

d-Coprire questi servizi nei periodi notturni e festivi incluso il sabato (storicamente sempre molto problematici) che manterrebbero la continuità assistenziale per esempio integrando 118, guardia medica, Croce rossa, verde ed altre autoambulanze con un minimo di Coordinamento.

e-A questo punto punto solo una piccola parte, realmente necessitante, dovrebbe accedere al punto di primo intervento di Venaria Reale previo triage , da cui verrebbe , se necessario trasferito agli ospedali di riferimento.

f- A completamento le unità di assistenza domiciliare mobile dovrebbero veramente essere disponibili ed effettive.