Ci
eravamo prefissati di usare il nostro Blog come una vetrina, un
contributo e magari un luogo di confronto per argomenti politici,
amministrativi e sociali, esclusivamente della nostra città
specialmente in un periodo pre elettorale amministrativo.
Purtroppo
siamo stati superati, direi travolti, dagli eventi. Il Corona virus
COVID-19 si è preso la scena cittadina, nazionale, mondiale, in
misura esclusiva, costringendoci alla difensiva e concentrando tutte
le nostre attenzioni, mettendo in secondo piano tutte le altre
questioni.
Ci
troviamo a fronteggiare una crisi sanitaria con un Governo centrale
impreparato, smarrito, confuso (non da meno sono stati i vari
consulenti, scienziati, comitati scientifici , direi il governo
peggiore nel momento peggiore). Non è detto che un altro Governo
avrebbe potuto fare meglio o di più. Se può essere consolatorio
“mal comune mezzo gaudio”, sembra che anche le classi governanti
e scientifiche del mondo intero si sono dimostrate impreparate e sono
tuttora in totale confusione. Se ciò era comprensibile per la Cina
e l’Italia, essendo state le prime vittime di questa pandemia, non
è altrettanto giustificabile per gli altri cosiddetti “grandi
paesi” e organizzazioni mondiali, che si sono rivelati fragili e
impotenti e non sufficientemente reattivi di fronte alle forze della
natura.
Purtroppo
gli errori ed i ritardi ci sono costati in termini di sofferenze e
vittime con ricadute economiche e sociali che stiamo pagando e
pagheremo moltissimo in futuro, come forse non riusciamo ancora a
rendercene conto. Paragonarlo ad una guerra (la terza guerra
mondiale) mi sembra riduttivo, in quanto le guerre pur con gli
effetti ancora più amplificati nei numeri e nel tempo, al termine
degli eventi bellici, hanno spinto l’umanità ad aumentare il loro
bisogno di benessere fisico e quindi a riprendersi, amplificandole,
le proprie abitudini e normalità (anche quelle meno virtuose).
Direi
che forse, oggi (domani) la questione e diversa.
Nel
bene e nel male siamo costretti a ripensare se il nostro modello di
sviluppo sociale, economico produttivo è , e sarà ancora lo stesso
oppure ,se dovremmo profondamente ripensare il tutto.
Sembra
acclarato che, le grandi organizzazioni mondiali nelle vicende delle
guerre cosiddette regionali e del terrorismo e delle migrazioni hanno
miserevolmente fallito (ONU,NATO, EU) e quindi non giustificando più
la loro esistenza, almeno nella forma attuale, se non per garantire a
pochi singoli o paesi, privilegi, guadagni e potere. Tra l’altro
sono strutture estremamente costose. Organizzazioni come l’OMS, e
la Comunità europea stessa, hanno riconfermato la loro inadeguatezza
in proporzione ai loro apparati costosissimi e condizionanti da
gruppi di potere economico, politico e finanziario.
Alla
fine della storia, i problemi vengono demandati ai singoli ed alle
famiglie ed ai piccoli nuclei sociali i quali devono chiudersi,
isolarsi, praticamente difendersi con le unghie e coi denti e trovare
le soluzioni per sopravvivere agli eventi e gravare pesantemente
sugli operatori ed il sistema sanitario. Facendo ciò rinunciando o
meglio, facendo a meno alle abitudini e ai consumi (molti dei quali
ridondanti in uno stile di vita consumistico e inquinante e poco
preveggente). Questo, è un aspetto di cui dovremmo, speriamo,
trarne una lezione ed insegnamento (per il dopo).
Si,
perché c’è un prima ed un dopo!.
Se
non capiamo questo non abbiamo capito nulla.
VENARIA
REALE
Venendo
alla nostra Città, di certo noi non abbiamo una forte influenza
sugli eventi ma certamente dovremmo tenerne conto. Fino a 30 gg fa
alcuni cittadini (molto pochi direi) si erano interessati ed
impegnati a prepararsi alle imminenti elezioni amministrative
lavorando su programmi, strategie ed organizzazione della campagna
elettorale. Noi stessi abbiamo dato il nostro piccolo contributo pur
nelle difficoltà e nelle incomprensioni discutendo e confrontandoci
con alleati ed avversari anche duramente. A questo punto, noi tutti,
siamo costretti, anche fisicamente per impossibilità di confronto
diretto, a dare un altro valore alle cose. Nel chiuso delle nostre
case, isolati, senza contatti sociali se non virtuali, forse, saremo
costretti come gli eremiti a fare delle valutazioni sulla vita, sulle
cose e sui progetti.
Intanto
è ormai chiaro che di elezioni non se ne parlerà se non sino alla
fine della crisi sanitaria e quindi Autunno 2020 o Primavera 2021.
Ciò pone un primo e grande problema; considerando che la nostra
città vive e vivrà un periodo di sospensione della vita democratica
e rappresentativa in quanto la gestione commissariale per definizione
non è né democratica ne rappresentativa né partecipativa, e
neanche Macchiavellicamente organizzata come una monarchia o
dittatura più o meno illuminata.
Semplicemente
, in ottemperanza alla legge, segue criteri e principi puramente
funzionali e burocratici e come conseguenza nessun coinvolgimento
della cittadinanza.
Ora
questa è una delle questioni.
Possiamo
noi per un lungo periodo diciamo da 12 a 24 mesi rinunciare
totalmente al nostro diritto di Cittadini o dobbiamo, dato
l'eccezionalità della situazione pur rispettando le leggi,
organizzarci con una forma di partecipazione confronto e relazione
con la gestione commissariale di tipo spontaneo e trasversale?
Noi
diremmo di sì in quanto, l’istituto del commissariamento è stato
pensato per brevi periodi transitori in attesa di elezioni da indire
alla prima occasione utile, e non per lunghi periodi di vita
amministrativa di una città.
Lanciamo
quindi una proposta che supera le faziose e strumentali divisioni che
a livello comunale non sono realmente giustificate. Lo scopo e quello
di elaborare su ogni argomento specifico o generale soluzioni e
laddove alternative (ammesso e non concesso che vi siano) presentarle
in modo chiaro e alternativo dando ad ognuna dignità di tribuna.
Altrettanto
evidente e il fatto che i programmi elettorali, le proposte di
governo a breve, medio e lungo termine vanno completamente ripensati
e quindi ricomposti tenendo conto di quanto e successo e di quello
che avverrà.
Visto
che di tempo a disposizione ne avremo (ed è l’unica cosa che ci
resta oltre alla nostra ristrettissima cerchia familiare) lo potremmo
fare bene, meglio di quanto sarebbe stato in regime di urgenza
elettorale.
Tecnicamente
parlando, ciò potrà essere fatto solamente o prevalentemente in
misura virtuale con i “social media” disponibili e questo e già
una parte del “dopo”.
Il
nostro Blog può esser un luogo per questi confronti oppure, ancor
meglio, dovremmo costruire un luogo virtuale in cui convogliare la
nostra voglia di esserci. Praticamente un consiglio comunale,
spontaneo, virtuale ed aperto a tutti garantendo analoghe regole come
un normale funzionamento ordinario.
Si,
perché c’è un prima ed un dopo!.